Il cortometraggio «Bestie» è il segno lasciato dalla regista PJ Gambioli.
Bestie tratta il difficile tema della violenza sessuale verso le donne e le persone indifese, è un cortometraggio dal ritmo toccante e coinvolgente sia sul piano sociale che emotivo e la storia riporta un fatto di cronaca realmente accaduto che la regista, in collaborazione con Antonio Murru (presidente dell’U.T.E. di Siniscola), ha liberamente sceneggiato e adattato al linguaggio video. L’opera contiene un forte messaggio di riflessione e condanna alle sopraffazioni, e un’analisi psicologica sulla rappresentazione falsa del problema che spesso prende il sopravvento nel sentire comune.
«Bestie» è stato proiettato nell’ambito delle iniziative del progetto Lascia un Segno, il 10 settembre 2016 alle ore 20 e 30 presso la sala Isotta del Castello Malatestiano in Rimini. L’appuntamento è stato inserito all’interno della manifestazione Fest’ACLI 2016.
Al termine della visione la regista ha incontrato il pubblico e parlato del suo lavoro “Per realizzare questo lavoro e per scrivere la sceneggiatura, è stato necessario raccogliere svariate interviste e testimonianze rilasciate dalle vittime degli abusi. La cosa che più mi ha sconvolta, è stato apprendere, anche attraverso ulteriori ricerche, come questo fenomeno non soltanto sia in crescita, ma anche come un certo tipo di atteggiamento sociale non sempre è diretto alla tutela e al sostegno degli indifesi. Elemento ricorrente o luogo comune delle testimonianze raccolte è infatti l’atteggiamento verso la vittima, spesse volte disprezzata più dell’autore degli abusi e, nei casi peggiori addirittura additata quale responsabile per aver, in qualche modo, attivato la «naturale eccitazione del colpevole». E sempre meno ci si sofferma su un fatto inquietante: oggi lo stupro è perpetuato indistintamente rispetto all’età, al sesso o all’estrazione sociale alla quale le vittime appartengono. In un’epoca dove si parla di pari opportunità, di senso di unione familiare, di educazione sessuale, questo film ha rappresentato per me una sfida sociale e vuole essere un punto di partenza verso una riflessione che riguarda le nostre coscienze”. Ha aggiunto che “La raffigurazione che di questo fenomeno ne dà la coscienza collettiva è spesso superficiale e fuorviante e manca della giusta riflessione e della giusta autocritica. La violenza sessuale, paradigma di tante altre violenze, è un tema spesso eluso e confinato nella disperazione privata. È un tema di dolore e sofferenza ma forse per questo è ancora più necessario portarlo all’attenzione di tutti ed è soprattutto indispensabile prendere atto che la nostra solidarietà va indirizzata alla vittima, il nostro sostegno a chi subisce innocente il dolore della sopraffazione, prima fisica e poi morale“. Al termine PJ Gambioli ha affermato che “Sono soddisfatta del lavoro svolto e dell’operato di tutti i collaboratori che attraverso questo cammino mi hanno sostenuta. Durante la lavorazione del film ho riflettuto a lungo sul concetto di vulnerabilità e sono arrivata alla conclusione che forse dovremmo essere noi donne a lavorare ancora di più ed in modo costruttivo su un cambiamento di atteggiamento sociale, imparando a proteggerci l’un l’altra e a restare unite.”
Pj Gambioli è nata a Nuoro nel 1972. Da 15 anni studia e lavora nel settore artistico. Si è specializzata come Direttore Artistico nell’Animazione Turistica. A Roma si è formata nella Musica e nel Canto presso la Scuola popolare di Testaccio, danza ed espressione corporea allo IALS, recitazione e regia a Cinecittà Campus e alla Scuola di Cinema di Marco Rusca, direzione della fotografia con Raoul Torresi. Esperienza breve ma importantissima quella di Bologna dove ha frequentato i corsi di Ipotesi Cinema condotti dal Regista Ermanno Olmi. Da anni collabora come Attrice di Teatro per l’Ass.ne Cult. Bocheteatro di Nuoro e Regista di Cinema con l’Associazione Culturale Janas. Ha studiato sceneggiatura, regia e montaggio. E’ l’ideatrice della RASSEGNA DI CINEMA INDIPENDENTE SARDO che ogni anno ospita a Nuoro, giovani registi emergenti sardi e registi di fama nazionale. Attualmente, si è traferita a Rimini dove lavora come videomaker. Dal 2012 ha aperto e gestisce un canale Web: Janas TV .